ANNO (2025)
LA SINOSSI
Ogni persona nasconde almeno una storia, forse perché la tendenza generale è quella di non accettare alcuni aspetti che sono parte di noi, mascherandoci dietro ad un’apparenza perfetta. È l’idea che sta alla base di questo progetto. La serie di scatti si sviluppa come una sequenza, dove il primo e l'ultimo scatto fungono da parentesi, le parentesi dell’apparenza: due muri che separano il mondo visibile da quello nascosto, impedendo di vedere la vera storia che si cela dietro. Questa è la mia storia, di cui per assurdo non sono mai riuscita a parlare, soprattutto con la mia famiglia. Mi rendo però conto ora, che forse non è mai stato necessario, perché probabilmente era il corpo a raccontare. Vorrei che queste fotografie facessero lo stesso: narrare una storia, senza bisogno di parole.
Ogni persona nasconde almeno una storia, forse perché la tendenza generale è quella di non accettare alcuni aspetti che sono parte di noi, mascherandoci dietro ad un’apparenza perfetta. È l’idea che sta alla base di questo progetto. La serie di scatti si sviluppa come una sequenza, dove il primo e l'ultimo scatto fungono da parentesi, le parentesi dell’apparenza: due muri che separano il mondo visibile da quello nascosto, impedendo di vedere la vera storia che si cela dietro. Questa è la mia storia, di cui per assurdo non sono mai riuscita a parlare, soprattutto con la mia famiglia. Mi rendo però conto ora, che forse non è mai stato necessario, perché probabilmente era il corpo a raccontare. Vorrei che queste fotografie facessero lo stesso: narrare una storia, senza bisogno di parole.
Progetto sviluppato presso l'Università IAAD con diritti di proprietà intellettuale dell'ateneo.